[Voltron] Chiudi gli occhi
Apr. 3rd, 2019 10:22 pmCow-T, settima settimana, M6
Prompt: Rosso
Numero parole: 826
Rating: SAFE
Fandom: Voltron LD
Personaggi/Ship: Lance/Keith
Note: amorini.
Festeggiare il Natale stava diventando una tradizione, anche se era solo il terzo anno.
Nonostante i due Natali precedenti fossero stati sperduti nello spazio senza nessun vero e proprio addobbo, albero, o cenone, era stato più lo spirito a contare. E Keith non ne aveva mai avuto molto in generale.
Però al primo «Ehi, ma mancano solo due mesi a Natale!» di Lance cominciava ad avvertire un formicolio lungo la schiena. Non era qualcosa di fastidioso o spiacevole, più un gentile promemoria che gli riportava a galla ricordi tiepidi.
Sì, da quando erano tornati sulla Terra avevano l’obbligo morale - sempre a detta di Lance - di fare le cose per bene: decorazioni di ogni sorta, carta da regalo a tema, ricette di nonne, ricorrenze di trisavoli e tradizioni varie ed eventuali. Però, e Keith lo stava ammettendo tra sé, sorseggiando la tisana digestiva post veglione, il tam-tam valeva la piacevole sensazione dello stomaco pieno, il calore del camino che pervadeva la stanza, la televisione in sottofondo impostata su qualche film datato e la compagnia che in quegli anni aveva sostituito la sua solitudine.
«È ora di aprire i regali!» trillò Matt con l’entusiasmo di un bambino.
«Eeeh? Di già? Ma non ho ancora battuto Pidge a carte!» si lamentò Lance.
«Se aspetti di vincere per aprire i regali, puoi iniziare la lista per l’anno prossimo» ghignò Pidge, chiudendo anche quella partita a proprio vantaggio.
«Shiro ci ha visto lungo a imporre la regola che non si gioca a soldi...» commentò Hunk impietoso, dalla sua posizione sul divano vicino a Keith. «O a Strip Poker. Lance in mutande non è la mia idea di Natale...»
Keith si lasciò sfuggire una risata più sonora del solito, arrossendo, ma solo Hunk, nella confusione da “Apriamo i regali!”, la colse e lo ricambiò con un immenso sorriso e una pacca sulle spalle.
In meno di dieci minuti il pavimento del salone fu ricoperto di carta stracciata e nastri, mentre l’aria frizzantina si saturò di allegria man mano che i pacchetti venivano aperti. Ci furono i regali più vari, da quelli seri e toccanti, a quelli scherzosi e imbarazzanti.
«Ma quella scatola immensa per chi è?» si interessò Pidge, quando ormai sotto l’albero erano rimasti pochi altri pacchi, tra cui quello citato. Era una scatola con coperchio, a sfondo blu con cristalli di neve e un largo nastro di raso azzurrino che la teneva chiusa con un fiocco sulla cima.
Lance si schiarì la voce, saltando in piedi e battendo le mani.
«Facciamo un gioco! Chiudete gli occhi e non riapriteli finché non ve lo dico io! E bocca cucita!»
Dopo un’occhiata perplessa generale e vari «Eddai! Cosa vi costa!», tutti cedettero alla richiesta. Per qualche secondo si sentì solo Lance muoversi sugli scarti della carta a terra, esprimere un «Oh issa!» e scalpicciare di nuovo. Poi, per quasi un minuto, un silenzio di stasi.
«Ci vuole ancora molto?» borbottò Pidge a braccia incrociate, ma con le labbra piegate in un lieve sogghigno mentre iniziava a capire la situazione.
«Ssh!» la rimbeccò Lance all’istante, preda del proprio cuore in tumulto.
Lui e Keith si stavano guardando negli occhi con un’incertezza da cardiopalma. Quando il paladino rosso aveva sentito qualcosa toccarlo era leggermente sobbalzato, per irrigidirsi l’attimo dopo in cui aveva capito di essere il destinatario del grosso pacco di Lance.
Davanti a lui, Lance si stava passando una mano sulla faccia sentendola calda, mentre con l’altra cercava di esprimersi a gesti secchi per incoraggiarlo a sciogliere il fiocco. Keith si mosse maldestramente - finendo col dare una gomitata a Hunk, anche lui ridacchiante della situazione nonostante gli occhi chiusi - e si liberò del nastro. Un istante dopo stava fissando il contenuto con un’espressione indecifrabile.
Shiro si schiarì la gola, seduto al tavolo con la testa appoggiata alla mano in una posa che sembrava comunicare quanto si stesse godendo la scena anche senza vederla. «Ci state tenendo sulle spine.»
«È emozionante! Anche questa è una tradizione?» domandò Allura, senza trattenere l’entusiasmo e tenendo le palpebre serratissime.
Lance e Keith li stavano ascoltando a malapena, immersi nella loro parentesi di imbarazzo. Ancora impacciato, Keith tirò fuori dalla scatola il proprio regalo e un bigliettino svolazzò di fianco a lui.
“Per ringraziarti di quel bonding moment che però non è mai avvenuto!”
Lance aveva cambiato colore e, di nuovo, a gesti, pregò Keith di nascondere il bigliettino.
«Ok, potete aprire gli occhi!»
Nonostante fossero tutti già pronti a ridere, rimasero inermi di fronte alla scena.
Keith, con le gote sfumate di un rosa acceso, stava stringendo e contemplando il proprio regalo negli occhietti finti. Era un grande peluche a forma di ippopotamo, di una sfumatura insolitamente rossa e, anche se di pezza, sembrava capace di rendere il paladino rosso un bambino felice del proprio regalo.
«Grazie Lance» mormorò Keith, stringendolo al petto, e Pidge dovette allungare le mani e sostenere il paladino blu prima che gli crollasse addosso incespicando nelle proprie emozioni.