Cow-t, sesta settimana, M3
Prompt: Tema Libero
Parole: 300
Le urla non smettono. Shiro non ne può più di sentirle, lo stanno facendo diventare pazzo. Riecheggiano nei corridoi vuoti, nelle celle mute dell’astronave prigione. Lì, in infermeria dov’è lui sono così forti che gli fanno male le tempie.
E Shiro non riesce a smettere di muoversi, di scalciare, di strattonare le cinghie. Si è svegliato, crede, neanche ha memoria di essersi addormentato, però la sensazione ovattata dei sensi permane come da un sogno, di quelli dove hai la sensazione di cadere, precipitare, e aspetti solo l’impatto col terreno che sarà sempre meglio dell’immaginare come sarà.
In quei mesi, Shiro di cose ne ha viste troppe che la fantasia gli sembra qualcosa di stupido e anzi, pericoloso. Perché non c’è mai fine al peggio, ha compreso, ed è meglio attenersi ai dati tangibili, alla realtà, per quanto, tutte le volte che si ferma a riconsiderarla, gli sembra un altro brutto incubo senza via d’uscita.
Gli fa male il petto, come se fosse senz’aria, come se i polmoni fossero stati espansi al massimo e poi svuotati di colpo. Gli fa male la gola. E qualcosa pulsa, straziante, e non è il cuore; ha la bocca secca, la vista sfuocata.
“Quanto baccano”
Una voce troppo vicina riesce a penetrare le grida. Con una siringa anestetica in mano, due occhi gialli in un volto viola scrutano con fastidio Shiro e lui-
Lui vorrebbe dirgli di stare lontano - è stanco, prosciugato, desidera che tutto finisca - ma non ci riesce perché la sua bocca è già impegnata.
Sta urlando.
Comprende solo in quel momento di essere lui la fonte.
E il motivo lo colpisce con la potenza del ricordo.
L’arena. Uno scontro impari. Il suo sangue. Il suo-
Quando guarda il braccio destro non lo trova.
E il dolore torna a pulsare ovunque.