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Cow-T, prima settimana, Missione Speciale

Prompt: Filo rosso

Numero parole: 1148

Rating: Safe



Fandom: The Dragon Prince

Personaggi/Ship: Claudia, Soren, Re Harrow, Viren.

Note: Non ricordo molto di TDP, però questa storiella è nata da sé. Ambientata da qualche parte nell’infanzia di Claudia e Soren.




Claudia aveva all'incirca cinque anni quando si imbatté per la prima volta nella leggenda del Filo Rosso. Era una bambina curiosa, che aveva imparato a leggere per imitare il padre e passare il tempo mentre suo fratello Soren era con i cavalieri ad allenarsi.

Sfogliava pagine su pagine dei libri più grossi, sillabando tutte le parole che non conosceva e inventandosi i significati. Si fermò però davanti a quella pagina dove era stato disegnato un elegante filo rosso a spirale. Il colore era così vivido che ci passò le piccole dita sopra, seguendone le curve fino all’intreccio e al fiocco intorno a mignolo di una mano disegnata a fondo pagina.

Con occhi famelici tornò sulla pagina di sinistra, a leggere la descrizione.

«Il fi-lo del de-sti-no» lesse, scandendo bene. «Il mito parla di un invisibile legame tra due persone, predestinate a condividere una relazione di comunione non solo fisica ma anche spirituale. Molte sono le storie che narrano di anime erranti, e in alcuni casi in contrasto, che si cercheranno per tutta la vita, fino a ricongiungersi e trovare conforto nella solo presenza reciproca. Non è chiaro se sia una forza superiore, un antico incanto o la natura stessa a or-che-stra-re e guidare questi legami. Tra queste relazioni, una è conosciuta come quella del Filo Rosso, ed è anche l’unica leggenda che può essere verificata tramite un complicato incantesimo. Gli ingredienti necessari sono...»



Claudia aveva compiuto sette anni quando, in gran segreto, mise a punto l’incantesimo per la rivelazione del Filo Rosso. Le ci erano voluti quasi per intero quei due anni per riuscire a rubare al padre il necessario, far ricadere la colpa su qualche sbadato attendente, rubare dei dolcetti per chiedere anonimamente scusa a suddetti malcapitati, e poi trovare il momento giusto per eseguire l’incanto.

Era così emozionata che per giorni aveva continuato a giocherellare con un semplice filo di lana rosso, tagliato di nascosto da uno dei vestiti del Re. Se lo era arrotolato intorno al mignolo, immaginando chi, lì a corte, sarebbe stata la persona ad avere l’altro bandolo. Aveva anche fatto una lista, dove scriveva, cancellava e riscriveva i nomi dei suoi preferiti, a seconda del periodo.

Compì l’incantesimo una mattina che suo padre era occupato in faccende con il re, così da poter usare il suo studio prima che tornasse. Per quanto il luogo non fosse importante, quella camera era pregna di magia e a lei inebriava i sensi, facendola sentire più potente.

Il piccolo pezzo di vetro che si era procurata come catalizzatore brillo rosso, mentre lei recitava la formula e le spezie, i fiori e le bacche che si era procurata si consumavano diventando polvere; una polvere che vorticò in spirale per poi ricadere sul pezzo di vetro, al centro del piccolo pentacolo, quando la ragazzina terminò la nenia.

Le candele baluginarono di nuovo con vigore, una volta che l’incantesimo fu terminato. Con un immenso sorriso di vittoria, Claudia soffiò via i residui e raccolse la sua preziosa Lente-Per-Fili-Rossi. Non era un nome bellissimo, ma non importava.

Senza preoccuparsi di rimettere a posto, si fiondò fuori dallo studio e corse verso uno dei ballatoi che davano sul cortile interno. Sollevò la Lente ad altezza viso, chiuse un occhio e con l’altro iniziò a esaminare tutti i presenti. La Prima Occhiata, come aveva amato immaginare il test, non fu soddisfacente. A parte apparire leggermente distorti, nessuna persona aveva alcun filo rosso legato da nessuna parte. Sbuffando, non demorse, incamminandosi verso le scale per vedere più da vicino.

La Seconda Occhiata - perché aveva avuto due anni di tempo per figurarsi tutto - non fu dissimile, salvo che i soldati in allenamento di distrassero e si voltarono a guardarla incuriositi mentre lei gironzolava con quel pezzo di vetro dai bordi irregolari.

Quando iniziò ad afferrare le mani dei presenti ed esaminare da vicinissimo i loro mignoli, borbottando cose sconnesse su fili rossi, riuscì a inquietare omoni grandi e grossi e qualcuno si decise a chiamare aiuto.

«Sorella… cosa stai facendo? Sei posseduta da un demone?»

«La possessione demoniaca è un mito da plebaglia, Soren» lo corresse Claudia, lasciando andare con disappunto l’ennesima mano, che il proprietario guardò sconvolto, cercando tracce di qualcosa che non esisteva. Qualcuno aveva iniziato a bisbigliare di una qualche epidemia che aggrediva le dita.

«Stai... cercando ingredienti per un incantesimo?»

«Oh, no! L’incantesimo l’ho già fatto, ma non funziona! Nessuno qui ha il Filo Rosso!»

Mezzo cortile trattenne il fiato e Soren scosse la testa.

«Papà non vuole che pratichi la magia senza la sua supervisione. Checcavolo! Almeno potevi chiamarmi. Quando se la prende con te è più divertente!» ma non ricevendo risposta, sbuffò. «Hai scatenato qualche… qualche cosa?» e gesticolò l’imitazione di una fantasiosa bestia demoniaca, facendo versi e boccacce.  

«Ma perché nessuno qui ha il Filo Rosso, eppure l’incantesimo era giusto!»

«Che cos’è l’incantesimo del Filo Rosso, Claudia?»

La voce profonda di Re Harrow fece scattare i due fratelli. Lesta, la ragazzina nascose in tasca la Lente.

«È stata lei! Non so nulla!» sbottò Soren, indicando la sorella. Claudia gli diede uno spintone, mentre Viren, alle spalle del Re, aveva una mano sul volto e scuoteva lentamente la testa.

«Solo una leggenda popolare, sire» spiegò quest’ultimo, guardando con un’occhiata che significava “siete in punizione” entrambi i propri figli. «Nulla di cui preoccuparsi.»

«E di cosa parla questa leggenda, Claudia?»

Viren era già pronto a rispondere, quando elaborò che la domanda non fosse rivolta a lui. Fece quindi cenno alla figlia di rispondere e non fare aspettare il sovrano.

«Dice che due persone possano essere legate da un Filo Rosso, perché destinate a stare insieme!»

Nonostante la sua ricerca fosse stata priva di risultati, Claudia era ancora eccitata all’idea che tutto potesse essere vero.

«Oh. È molto romantico» rise il Re, facendo un cenno ai suoi uomini di tornare alle loro mansioni. «Direi che l’allarme epidemia è scongiurato e possiamo rientrare nella sala del consiglio, Viren.»

«Dopo di lei, sire.» concordò il consigliere. «Con voi due parlerò stasera a cena, intesi?» aggiunse in un sibilo esasperato verso i figli.

Mentre Soren iniziava a lagnarsi di non c’entrare nulla, Claudia non li ascoltò neanche per sbaglio.

Era confusa e sorpresa dalle parole del Re, non avendo davvero pensato a quell’aspetto “romantico” della leggenda. A lei intrigava il solo fatto che potesse esistere un filo rosso così potente da tenere legate due persone, anche contro la loro volontà.

Non seppe davvero perché ritirò fuori la Lente dalla tasca e la alzò di nuovo di fronte il viso. Fu come se le parole fossero state un indizio, perché quando ci guardò, anche se da lontana, fu certa di scorgere qualcosa di sottile e rosso partire dal mignolo della mano di Re Harrow e-

E non seppe dove l’altro capo di quel Filo Rosso fosse destinato a legarsi, perché suo fratello la urtò e la Lente finì per terra in pezzi.


April 2025

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