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COW-T 12, sesta settimana, M5
Prompt: Ghiaccio
Numero parole: 1026
Rating: Verde
Warning: //
Note: ot3 Kaitou/Ran/Shinichi



Shinichi starnutì e, per l'ennesima volta, ripensò a che pessima idea fosse stata. Fissò le schiene delle due persone che lo avevano trascinato lontano dal calduccio del suo salotto e del suo libro giallo. Era impossibile odiarli davvero, ma detestarli un pochino e continuare a tenere il muso lungo era un suo sacrosanto diritto.

“Dicono che tra un’ora ci saranno i fuochi d’artificio! Potremmo vederli dalla pista!” si esaltò Ran, tornando dal detective con in mano i biglietti per la tortura a cui volevano sopporto. 

“Wow, come se non li avessimo mai visti” bofonchiò Shinichi, cercando di mantenere il broncio anche quando Ran gli si strinse a un braccio e sentì la morbidezza del suo seno attraverso gli strati di vestiti e giacca. 

“Però non li abbiamo mai visti tutti e tre insieme!” puntualizzò Kaitou, appendendosi all’altro suo braccio e portandosi a davvero un solo centimetro dal suo viso. “Se non conti le volte in cui io facevo i colpi, tu mi rincorrevi sullo skateboard e Ran-chan si preoccupava che tu non tornassi con qualche osso rotto. Qualche fuoco d’artificio c’è stato…” aggiunse sottovoce, con un ghignetto perfido. 

Rosso in viso, Shinichi lo guardò malissimo, accostandosi di più alla ragazza, cercando una sorta di rifugio. 

“Sei pessimo.” 

“Dico solo alla verità, no?” e la frecciatina fu palesissima. 

“Smettetela di litigare” sbuffò Ran. “Siamo arrivati!” 

E davanti a loro si estendeva la pista da pattinaggio, già occupata da una discreta folla di gente, adulti e bambini, tutti chiacchierini o urlanti. 

“… perché siamo venuti?” si lamentò ancora Shinichi, infilandosi i pattini di malavoglia. “Fa un freddo cane…”

“Perché stavi facendo la muffa sul divano” intervenì Kaitou, dandogli una pacca sulla schiena che rischiò di mandarlo lungo mentre saggiava il ghiaccio con la lama. Ran impedì che finisse per terra, sospirando. 

“Perché non facciamo mai niente tutti e tre insieme! Voi due siete sempre impegnati con i vostri… hobby” definì, guadagnandosi due occhiate non contente quasi identiche, ma che ricambiò con uno sguardo che avrebbe potuto mangiarli. “E io sono stanca di avere sempre buca!” 

“Motivo per cui la Principessa mi ha pagato in natura per sequestrarti il cellulare e spegnertelo” aggiunse Kaitou, mostrando la refurtiva e facendo sobbalzare Shinichi, che si tastò le tasche, constatando che no, non aveva più il telefono. 

“Che intendi dire con pagato in natura!?” sbraitò invece, arrossendo e guardando male i due. Anche Ran divenne vagamente rosa. 

“Oh, andiamo, gliel’ho solo chiesto per favore…” 

“Con un bacio” finì Kaitou, picchiettandosi le labbra con un dito. “È stata molto persuasiva.”

Shinichi era sconvolto e tradito. Mise di nuovo il muso lungo, incrociando le braccia e facendosi solo trascinare sulla pista, scivolando sul ghiaccio come un gatto restio imbrigiato in un collare con guinzaglio. 

“Il Re fa il difficile” cantilenò Kaitou, piroettando intorno ai due. 

“Volevamo solo rilassarci e stare tutti e tre insieme, senza che qualcuno ti chiami per un omicidio… una volta tanto” cercò di spiegarsi Ran, abbattuta nel tono. Shinichi le lanciò un’occhiata, finché non si sgonfiò. 

“Basta che mi chiedi di spegnere il cellulare, senza che lui se ne approfitti.” 

“Ricevere un bacio dalla propria ragazza è approfittarsene?” ribatté il ladro, finalmente pensoso. “Puoi compensare dandomene uno anche tu.” 

“Non è questo il punto!” sbuffò Shinichi, bloccando Kaitou dal continuare a girargli loro intorno come la colomba che era, ma divenne rosso, in evidente imbarazzo per quello che avrebbe voluto dire.

“Sì?” lo incalzò Kaitou, sbattendo serafico le palpebre.

“... non lasciatemi fuori da queste cose” borbottò così piano che si perse nelle urla dei bambini, ma il ladro leggeva - e amava - benissimo le labbra. 

“Oh, anche il piccolo Re vuole partecipare ai pagamenti in natura!” 

Shinichi sbuffò esasperato. 

“Con te è tutto sempre all’estrempfhhh” 

E bacio fu, mentre Ran ridacchiava, stringendosi di nuovo al braccio di Shinichi. Il suo colorito stava per arrivare al viola. 

Cosa diavolo fai!?” sbottò rischiando di strozzarsi con le proprie parole, portandosi le mani sul volto in un imbarazzo tale che sarebbe caduto seduto sul ghiaccio, se non fosse stato per Ran. 

“Compenso” ridacchiò Kaitou, portandosi le braccia dietro la testa. “Sembrava ne avessi bisogno. Così siamo a due baci pari per me. Ora potreste essere voi a ricambiare?” 

“Non siamo venuti qui per pattinare e vedere i fuochi?” sviò Shinichi guardando altrove e passandosi le dita sulla bocca senza rendersene davvero conto. 

“Già” convenne Ran, staccandosi per scivolare un po’ sul ghiaccio, senza smetterli di fissarli. “Dopo potremmo andare a prenderci una cioccolata calda, che dite?” 

“Oh!” la raggiunse Kaitou, prendendole una mano e facendole fare una giravolta. “Quindi questo è un appuntamento serio serio! Quindi i baci alla fine, sul portico di casa?” 

Le guance della ragazza erano di un bel rosa acceso che ricordava i petali di un fiore. 

“Lo fai sembrare un telefilm!” 

“L’importante è che non mi dici di no” e le fece l’occhiolino, per poi tornare a guardare il suo detective. “Ti unisci a noi o hai bisogno di un altro incentivo? Sono molto bravo anche con le palpate, oltre ai baci!” 

Shinichi li raggiunse roteando gli occhi al cielo. 

“Tieni le mani a posto e smettila di frugare nelle mie tasche.” 

“Non c’è più niente che potrei prenderti lì” puntualizzò il ladro, mostrando a palmi aperti che gli aveva già fregato anche il portafoglio, le chiavi e un pacchetto di fazzoletti. 

Il giovane detective fissò le proprie cose e gli regalò uno sguardo esasperato, mentre la ragazza nascondeva una nuova risatina.

“Qualsiasi cosa dirai” lo precedette Kaitou, prima che Shinichi formulasse un pensiero. “Io ti risponderò che ti ho rubato il cuore e non puoi farci niente.” 

“Ma non sai mai quando smetterla di parlare?!” chiese il detective, ritrovandosi di nuovo a distogliere lo sguardo mentre sentiva ancora le guance scaldarsi. Non avrebbe mai potuto davvero provare freddo di quel passo, anche se si fosse sdraiato sul ghiaccio. 

“È più forte di me vedere che effetto ti fa!” 

“Siete impossibili” li riprese Ran, prendendogli entrambi sottobraccio e avvicinandoli a sé. “Basta chiacchiere! Voglio pattinare e poi trovare un bel posto per i fuochi!” 

“Ai suoi ordini, Principessa!” 

Shinichi non riuscì a non sorridere e lasciarsi trascinare. 


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