Feb. 15th, 2020

sidralake: (Default)
 

Cow-t 10, seconda settimana, M3 

Prompt: Elettra Lamborghini - Musica (e il resto scompare) [solo il titolo]

Numero parole: 626

Rating: SAFE


Sway together in the dark

It's supposed to be

'Cos I want to know the end

And you never ever need to fight

But you're fighting everyday

And I don't know when your light will go out

Innocent crying child

The heart of your enemy
[Tranquillity - Sawano Hiroyuki






Avere un vecchio lettore CD portatile era da sfigati. 

Non lo avevano mai detto ad alta voce a Edmund, ma era qualcosa che lui leggeva negli occhi dei suoi coetanei quando smanettava con quel vecchio apparecchio. A Edmund andava bene così. Non gli serviva un lettore mp3 (ormai erano in disuso anche quelli) o di infarcire la memoria del cellulare di miliardi di canzoni. Gli bastava il lettore portatile e qualche vecchio CD masterizzato con una playlist selezionata di non più di quindici brani. “Good music for bad days", scritto con il pennarello indelebile nero e un certo senso di soddisfazione, era il miglior CD che gli fosse riuscito. Non aveva neanche idea da quanto tempo non lo cambiasse più: era la colonna sonora al grigiume e all'ansia costante della sua vita. Ma una volta infilate le cuffiette e fatto play su quel tasto fisico che gli restituiva un click rassicurante, esisteva solo la musica, tutto il resto scompariva. 

Scomparivano le urla dei suoi genitori, che stessero litigando tra di loro o con lui. Scomparivano i pensieri relativi ai compiti da finire, all'angoscia di essere interrogato in classe ed essere messo al centro dell'attenzione di gente che a malapena si accorgeva di lui. Scompariva l'innegabile fatto di essere un adolescente insignificante e strambo che viveva nelle zone grigie di una città abitata da mostri.

Ancora meglio, per il tempo di quei quindici brani, il sentirsi "non umano" finiva tra una strofa e l'altra, si diluiva in melodie in grado di lenire i pensieri e soffocarli con voci che sapevano cosa dire per farlo approdare in una frattura della realtà dove i bisbigli di Tara non arrivavano. Ascoltare quella musica era il rimedio che aveva quando le Visioni lo coglievano impreparato, buttandogli addosso un caleidoscopio di immagini vertiginose, di suoni spezzati e insensati, che lo portavano a mordersi così forte il labbro da sputare sangue - o vomitare. Se arrivava ad avere conati di vomito stava per succedere qualcosa di brutto ed Edmund non era pronto. Non lo era mai stato in niente e mai lo sarebbe stato. 

Ma poi, tentava di dirsi tra le lacrime, chi sarebbe stato disposto a fare buon viso a cattivo gioco di fronte all'insensatezza del Destino, che sapeva solo regalare infamia e sciagure? 

Anche se a Tara esistevano altri Veggenti, Edmund non li aveva mai incontrati e non aveva mai potuto chiedere a nessuno di loro “Come fate a sopravvivere?”. Esistevano, ma non sapeva chi fossero. A Tara tutti sapevano ma nessuno parlava, perché i Veggenti erano esseri a metà, non umani ma neanche appartenenti a quella cerchia di creature sovrannaturali di cui il mondo aveva scoperto l'esistenza da meno di ottant'anni. Nel dubbio, il razzismo non guardava in faccia nessuno, come i mostri che abitavano la stessa città che si era prefissata di essere il luogo di incontro e coesione del diverso. Essere un adolescente già faceva schifo. Essere un adolescente metà umano doveva essere una punizione per un qualche peccato imperdonabile della sua vita passata.

Non c'era modo di trovare una via di uscita. 

Edmund Sheer, sedici anni scarsi e una vita intorpidita dai tiri più mancini che l'esistenza aveva da offrire, aveva già smesso di lottare. Avrebbe continuato a camminare ai margini, a respirare l'aria viziata di chi non conteneva il proprio ego, a non aspettare che ci fosse una chiamata per lui. Avrebbe voluto essere salvato, chi non lo desiderava? Avrebbe voluto svegliarsi in un mondo diverso. Avrebbe voluto togliersi dalla bocca quello scotch invisibile che gli impediva di urlare e farsi sentire, ma alla fine sapeva che non ci sarebbe stato nessuno per lui.

L'unica risposta che poteva dare a quella realtà che l'aveva dimenticato era mettersi le cuffiette e lasciare che tutto il resto sparisse.


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