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COW-T 12, settima settimana, M3
Prompt: 007. “Sono incinta. Ma il padre non sei tu.” (declinato al maschile)
Numero parole: 900
Rating: Verde
Warning: Omegaverse implied. Omega!Dazai. OT3 Odasaku/Dazai/Chuuya.
Note: //



Avere a che fare con Dazai era sempre disastroso e logorante per i nervi.
Avere a che fare con Dazai in dolce attesa, per la seconda volta, sfidava ogni pensiero umanamente concepito sulla pazienza.


“Sono incinto. Ma il padre non sei tu.”

Chuuya smise di masticare, scoccando un'occhiata al partner e aggrottando la fronte. Ingoiò con calma, senza smettere di fissarlo.

"Ma sei scemo? No, non rispondere" e tornò ad affondare il cucchiaio nella tazza dei cereali. "Lo so benissimo, cretino."

Dazai ridacchiò, per poi chinarsi in avanti, chiudere gli occhi e aprire la bocca, in attesa.
Chuuya sbuffò, ma non gli negò una cucchiaiata.

"Comincia a fare colazione come si deve, visto che aspetti. Non fare come l'ultima volta."

Dazai appoggiò la tempia sulla sua spalla.

"Miko-chan è venuta fuori bene lo stesso" mugugnò, facendo di nuovo 'aaah' con la bocca per un secondo giro. Chuuya sollevò gli occhi al soffitto, cacciandogli in bocca un nuovo cucchiaio carico per poi afferrare la scatola dei cereali e rovesciarne una manciata nel latte avanzato.

“Non ti fa male comportarti come una persona normale una volta tanto, soprattutto nelle tue condizioni.”

“Con normale intendi non farmi coinvolgere in eventi più grandi di noi, non ritrovarmi catturato da qualche organizzazione nemica a cui in passato ho dato fastidio e, in generale, starmene buono per i prossimi sei mesi?”

Chuuya masticò rumorosamente, annuendo a ognuna di quelle possibilità.

“Sì, qualcosa del genere” aggiunse, pescando di nuovo un cucchiaio per Dazai. Fece una smorfia. “Voglio evitare di ritrovarti in qualche buco dimenticato da Dio perché hai fatto incazzare qualcuno.”

“Noioso” biascicò Dazai, leccandosi le labbra. “L’ultima volta che ho fatto incazzare te e aspettavo mi hai chiuso in una suite della Port Mafia per tre giorni. Mi sono annoiato a morte.”

“Eri al sicuro” specificò la Lumaca con la bocca piena. “Fosse per me anche adesso ti terrei chiuso in quella suite fino alla fine, ma non ho voce in capitolo.”

Dazai ridacchiò malizioso, premendogli il dito nella guancia.

“Stavolta non sei tu il padre!”

Chuuya roteò di nuovo gli occhi al soffitto, esasperato.

“Ma la smetti? Cosa ci sarebbe di divertente nel ripeterlo!? Lo so benissimo che non è mio! Hai chiesto esplicitamente che fosse di Odasaku stavolta!”

“Voglio darti fastidio!”

Chuuya lo imbruttì, avvicinandosi alla sua faccia.

“Guarda che ho la pazienza di aspettare che sgravi per dartele tutte insieme” ringhiò.

Dazai ridacchiò di nuovo, per poi sporgersi a dargli un bacio sulla fronte.

“Sarà divertente vedere quanto ti tratterrai nel mentre. E poi non renderesti mai orfana la nostra Miko-chan, anche se si tratta di me.”

Il rosso emise solo un verso di gola, masticando un’imprecazione e appoggiando rumorosamente la tazza sul tavolo della cucina. 

Ogni volta che Dazai giocava la carta la nostra Miko-chan Chuuya si trovava di fronte all’inevitabile consapevolezza che lui e Dazai avessero sul serio combinato qualcosa del genere. Qualcosa di buono. Anche dopo più di due anni, il mafioso non riusciva davvero a realizzare del tutto che insieme avessero dato vita, letteralmente, a ciò che di più importante Chuuya avesse da amare e proteggere.

Tou-san!”

Il rosso rizzò la testa verso il corridoio delle camere a sentire quel gorgoglio che gli faceva battere il cuore come poche cose nella vita.

“Guarda come ti illumini ancora tutto appena la vedi” cinguettò lo Sgombro dietro di lui.

“Dazai” lo riprese Odasaku, avvicinandosi con Michiko in braccio. “Smettila di infastidirlo.”

“Uffa! Perché dovete limitare uno dei miei passatempi preferiti?”

“Prendermi per il culo sarebbe uno dei tuoi passatempi preferiti!?” abbaiò Chuuya, mentre si faceva passare la figlia e le scoccava un bacio sulla guancia.

‘uuulo!”

“Certo, da sempre. Lo capisci solo-mpppffhh

Odasaku cacciò in bocca a Dazai un paio di pillole di integratori, tappandogliela con un palmo.

“Lascialo perdere” sospirò l’ex tuttofare, scuotendo la testa.

“Non si può fare colazione in santa pace se c’è lo Sgombro in giro” borbottò Chuuya, alzandosi a sistemare la ciotola nel lavandino mentre si teneva la bambina in braccio, vestita per uscire.

Dazai, nel mentre, si era appeso al braccio di Odasaku, ma la presa sulla sua bocca era irremovibile e poté solo continuare a mugugnare parole senza senso.

“La vai a riprendere sempre tu all’asilo, dopo?” chiese l’ex assassino, osservando il mafioso recuperare le ultime cose prima di andare.

“Sì, ho da sbrigare un paio di cazzate giù al porto, ma poi sarò libero. Godetevi la mattinata” disse sovrappensiero, prima di voltarsi a guardare male Dazai. “Almeno con te non fa tanto lo stronzo.”

Odasaku sospirò senza riuscire a dargli torto. Chuuya si riavvicinò per un bacio di saluto al più alto, per poi fissare il partner e scuotere la testa, ricambiando il bacio sulla fronte ricevuto prima e uscire.

Una volta soli, Odasaku si decise a lasciare andare Dazai, che finse di prendere un’enorme boccata d’aria e mise il broncio.

“Dovresti trattarmi con più delicatezza!” lagnò, per fare poi pat-pat sulla propria pancia ancora relativamente piatta. “Ho il tuo erede in ostaggio!”

L’ex tuttofare gli regalò un’occhiata penetrante, prima di chinarsi e prendersi le sue labbra per sé, in un bacio che gli tolse il fiato sul serio, costringendo il detective a cingergli il collo con le braccia per restare in equilibrio e staccarsi dopo un po’.

“Tu sei più pericoloso di Chuuya a minacce…”

Odasaku riprese a baciarlo senza lasciarlo scappare.


April 2025

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